Quello che mi spaventava del matrimonio era il pensiero della sera prima…mi vedevo lì a piangere disperata per i conetti del riso o per la disposizione dei posti e invece alle undici dormivo già come non mi capitava da mesi.
E anche la mattina, pur col pensiero di parrucchiera-estetista-fotografo-le wedding planner con i fiori ero abbastanza tranquilla.
Quando la mattina è arrivata Ilaria col mio bouquet ho capito che sarebbe andato tutto bene, mi sono rassicurata..
I colori del mio matrimonio erano giallo e blu perché sono i colori preferiti miei e di Fabrizio, mio marito.
Il bouquet era perfetto, come lo desideravo: rose tendenti al giallo, come quelle che avevo in testa per l’acconciatura, e un ramo di orchidee blu ma di un blu che è inutile descriverlo, sembravano quasi fossero farfalle appoggiate sulle rose.
Nonostante la morsa di acciaio con cui mi tengo a mio padre per scendere dagli scalini con 8 cm di tacchi (per me l’everest) il sorriso sotto il velo è di autentica felicità.
Mi avevano sempre detto “il momento più emozionante è quando entri in chiesa!” invece ero felice, semplicemente felice. Pensavo soltanto che avrei sentito (e fatto ascoltare a chi c’era e alle persone a cui volevo più bene) una delle mie canzoni preferite, l’Ave Maria di de Andrè, e che avrei avuto davanti i due paggetti più adorabili del mondo: Marco (nipote di mio marito, tutto preso nella parte perché istruito da giorni dai genitori) e Jaghetto.
I miei paggetti sono entrati davanti a me e Marco portava in mano il cuscino portafedi fatto apposta dalle wedding planner, e invece mio padre, i paggetti, lo sposo e il testimone avevano le boutonierre all’occhiello. Per le testimoni invece avevamo pensato ad un bracciale in tema con i fiori che avevo scelto con le mie wedding planner.
Durante tutta la messa, nonostante essere al centro dell’attenzione sia tra le cose che odio di più al mondo, ho avuto per tutto il tempo un sorriso beato che cercavo di trasmettere anche a Fabrizio, mio marito, anche se era molto teso. Anche se la messa è stata un po’ lunga per me è durata pochissimo.
Il rinfresco lo abbiamo fatto in un ristorante lì vicino, abbiamo scelto il menu e poi l’allestimento con le ragazze di Pepe Rosa (centrotavola di ortensie blu e calle gialle), il tema era la
chimica dato che noi siamo due chimici e il tableau era una albero con le provette di vetro e i fiori.
La giornata è volata tra buon cibo, parenti amici, la torta e i brindisi!
E’ di sicuro una giornata che non dimenticherò mai ed è stato tutto perfetto!!
Silvia.
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